L’Infinito (processo).

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,

e questa poltrona, che da tanta parte

dall’ultimo grado il processo esclude.

Ma sedendo e sperando, in interminati

rimandi al di là da quella, e sovrumane

votazioni, e profondissima quiete,

io nella villa mi fingo, ove per poco

la Pascale non si spaura.

Odo stormir tra questi banchi, io quello

infinito processo, a questa accusa 

vo comparando: e mi sovvien l’eterno (ricorso)

e le morte leggi, e la retroattività,

e viva e il suon di lei. Così tra questa

tornata s’annega il denaro mio,

e il naufragar m’è aspro in questo tribunale.